Quante volte ci siamo chiesti come mai abbiamo sempre fame? Cosa c’è dietro alcuni disturbi del comportamento alimentare? Perché nel nostro paese è così alto il tasso di obesità e sovrappeso, specialmente infantile?
Si potrebbe pensare ad un deficit della percezione di fame e sazietà, o che alcuni adolescente e adulti non sappiano la differenza tra cibi calorici e cibi salutari, ma non può essere così. Basta chiedere ad un ragazzo, ma anche ad un bambino, se fa ingrassare più un piatto di lattuga o un piatto di patatine fritte e lui ci darà immediatamente la risposta esatta.
Allora cos’è che spinge alcune persone a mangiare in maniera eccessiva?
“La fame del bambino piccoloper l’amore e la presenza della madre
è grande quanto la sua fame per il cibo” (John Bowlby).
Così come affermato dal famoso autore, i legami familiari hanno un’importanza elevata nella scelta di un alimento rispetto ad un altro, nonché nella regolazione della fame e della sazietà.
Il bambino nelle primissime fasi dello sviluppo, momento in cui i bisogni di protezione e sicurezza non sono del tutto separati da quelli di mangiare e bere, piange indistintamente per esprimere ogni sua richiesta. Se la madre non differenzia il tipo di disagio e risponde offrendo ripetutamente cibo, andrà a sopprimere momentaneamente bisogni come emozioni, affetti, intimità, creatività attraverso il cibo. Tutto ciò implicherà una grande difficoltà nel bambino, e poi nell’adolescente, a distinguere fame e sazietà da altre emozioni e sensazioni, continuando a mangiare per soddisfare bisogni più di ordine emozionale che fisiologico.
Quando parliamo di alimentazione non possiamo non pensare alle relazioni, in particolare quelle familiari, al valore comunicativo che questa ha e ai messaggi emotivi e profondi che veicola.
Dott.ssa Gabriella De Simone
Psicologa-Psicoterapeuta
APS Newid