Il Natale è una festa ormai mondiale e sebbene abbia un’ origine religiosa, nel corso degli anni ha raggiunto il carattere di festa universale, con molteplici significati tra cui quello di condivisione e scambio di regali e di riunione con le proprie famiglie.
Vi sono luoghi in cui queste tradizioni non sono così “convenzionali”: le comunità per minori.
In questi contesti paradossalmente l’ idea di festeggiare e di decorare è più propositiva ed incrementa la felicità degli ospiti. I ragazzi percepiscono nostalgia e distanza da casa e proprio per questo cercano di riproporre le loro tradizioni con un tentativo di riavvicinamento alle origini. Le comunità multietniche vedono decorazioni egiziane, italiane, tunisine, bengalesi e africane…
Per non parlare della cucina: le spezie tanto ricercate come zenzero e cannella inondano gli spazi e accompagnano non solo biscotti e dolci, ma anche carne di agnello, riso e patate…con un “tocco” di curry e peperoncino! Le uova non sono solo un simbolo pasquale, ma fungono da contorno e rappresentano l’augurio di ricchezza, insieme al brodo o al sugo di carne.
Anche la musica e l’ abbigliamento hanno più sfaccettature: oltre alle note di “Jingle Bells” o ” Bianco Natale” vi troviamo danze africane e/o canti copti con tanto di tamburo e percussioni, accompagnati dalla galabeya, una lunga tunica per le occasioni di festa.
Arriva infine il momento dei regali: oltre alla molteplicità e alla ricchezza dei numerosi, diversificati e colorati pacchetti, vi è la specificità del ritrovo e dell’ appartenenza: coloro che hanno i familiari ancora in vita ne ritrovano un pezzo attraverso il dono che hanno ricevuto, coloro che sono, invece, orfani possono riconoscersi in una nuova appartenenza e cioè quella al contesto che li ha accolti e che li riconosce come ‘familiari, amici e conoscenti ” a cui fare un regalo.
Il Natale ha per ciascuno di noi un significato diverso, ma richiama inevitabilmente le nostre origini, ci fa ritornare alle “nostre case” e alle nostre tradizioni, in qualsiasi luogo ci troviamo ed è forse ore questo che genera in noi sentimenti molto spesso contraddittori.