L’OBESITA’ E’ UN DISTURBO DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE?

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Parliamo di un disturbo fisiologico o psicologico?

Quando parliamo di obesità è importante fare una distinzione tra due forme: obesità primaria e obesità secondaria. Questa seconda è una conseguenza di altri quadri clinici con cause endocrine (Sindrome di Cushing, ipotiroidismo, deficit selettivo del GH, ipotalamica, etc) o mutazioni genetiche e anomalie cromosomiche ( Sindrome di Down, sindrome di Prader-Willi, sindrome di Bardet-Biedl). L’obesità primaria o essenziale è un’alterazione della composizione corporea per un eccesso della massa grassa, conseguente un insieme di comportamenti e abitudini acquisiti fin dall’infanzia. Vi sono vari fattori che interferiscono:

  • fattori dietetici: l’aumentata disponibilità di cibo ha generato una modificazione della dieta, caratterizzata da un elevato tenore di grassi.
  • sedentarietà: riduzione dell’attività fisica e del dispendio energetico derivante.
  • fattori socio-culturali: l’obesità è la conseguenza di cattive abitudine alimentari.
  • fattori psicologici: incapacità di distinguere la sensazione della fame e della sazietà da altri stati di malessere, che nulla hanno a che vedere con la privazione di cibo, e da stati di tensione emotiva suscitati dai più svariati conflitti e problemi. L’alimentazione diventa la pseudosoluzione a conflitti più svariati. Ancore, il cibo ha lo scopo di sentirsi sicuri di sé e riempire il loro “vuoto strutturale”.

Ma sapete qual è la percentuale di diffusione in Italia delle due forme?

L’obesità primaria colpisce il 95% della popolazione e solo il 5% ha un’obesità secondaria!

Possiamo dire che nella condizione dell’obesità, il disturbo biologico, la sofferenza psichica e la qualità delle relazioni con l’ambiente dell’individuo obeso non risultano uno effetto dell’altro, ma sono in interazione, reciproca e simultanea, con modalità ed effetti variabili da soggetto a soggetto.

Consultare uno psicoterapeuta, ovviamente dopo aver fatto tutti i controlli medici ed escluso un’obesità secondaria, può essere una soluzione ottimale. Iniziare un percorso di psicoterapia permette di lavorare su quei fattori che anno innescato e mantenuto l’obesità, modificandoli o eliminandoli.