Quante volte da genitori ci siamo chiesti se le punizioni siano davvero la soluzione migliore per insegnare la disciplina ai nostri figli?
La punizione, in generale, è un intervento educativo basato sull’applicazione di un castigo da parte di un genitore o educatore nei confronti di un bambino.
Nel tempo si è passati da un approccio educativo severo ad una modalità di approccio più morbida.
Decenni fa, infatti, si era convinti che una bella lezione (divieto di fare qualcosa per un lungo periodo o una sculacciata) avrebbe fatto capire a un bambino l’errore commesso. Fortunatamente numerosi studi in ambito psicologico e pedagogico hanno dimostrato che le punizioni – quelle troppo severe, impulsive e inappropriate – non hanno nessun effetto correttivo del comportamento dei più piccoli. Anzi spesso portano effetti significativamente negativi sulla capacità di autoregolamentazione, sull’autostima e sulla relazione del bambino con i propri genitori.
In particolare, quando un bambino viene messo in punizione pensa di essere sbagliato e non meritevole di bene, provocando in lui:
- Insicurezza;
- Umiliazione;
- Confusione;
- Senso di abbandono
Le punizioni non mostrano un’alternativa al comportamento errato.
Il bambino non avendo ancora gli strumenti per elaborare l’errore, resta sopraffatto dalle emozioni che non riesce a gestire portandolo anche a crisi di rabbia. È quindi fondamentale che un adulto li capisca e li guidi mostrando un’alternativa al comportamento errato.
Nei ragazzini più grandi le emozioni che prevalgono sono invece:
- Ansia
- Aggressività
- Senso di ingiustizia
Portando spesso ad un indebolimento della fiducia nei propri genitori.
Anche se a volte i bambini/ragazzini mettono a dura prova la pazienza dei genitori, occorre capire che i comportamenti che non corrispondo alle loro alternative non sono una colpa: bisogna educare, non infliggere punizioni.
QUALI POSSONO ESSERE ALCUNE ALTERNATIVE ALLE PUNIZIONI?
- Prendersi del tempo e non agire subito
- Osservare il comportamento per capire cosa si nasconde dietro
- Entrare in empatia con il proprio figlio
- Mostrare sempre un’alternativa
- ecc,
I grandi pedagogisti di sempre, infatti, incoraggiano le madri e i padri a fondare la loro educazione sull’affiancamento dei propri figli nel riparare ai loro errori, sull’incoraggiarli e aiutarli a porre rimedio ai problemi, trovare soluzioni e prendere decisioni. In questo modo stimoleranno anche alcune delle loro fondamentali capacità intellettuali, come l’analisi e la valutazione di diverse opportunità.
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