Sentiamo ormai molto frequentemente parlare di bullismo in molteplici e differenti contesti riferendo a tutte quelle azioni di reiterate prevaricazioni agite dal “bullo” contro “la vittima”.
Il termine “bullismo” deriva dall’inglese “bull” che significa “toro”, e dal verbo “to bully” che significa “intimidare, opprimere, prevaricare qualcuno”.
Tali azioni sono intenzionali e si basano su un rapporto di forze sbilanciato tra due o più individui.
Quanto è semplice individuare e riconoscere episodi di bullismo e soprattutto agire in un’ottica di prevenzione o di intervento del fenomeno?
Innanzitutto, possiamo definire il bullismo in questi termini laddove:
- Non si tratta di un singolo episodio bensì reiterato e continuativo;
- C’è un potere che il bullo esercita sulla vittima attraverso le proprie azioni;
- Chi assiste ad episodi di bullismo molto spesso lo fa senza intervenire, rendendosi complice di quanto accade.
Un’attenzione particolare dovrebbe essere rivolta alle differenti forme che il bullismo assume in relazione ai mezzi che il bullo utilizza per rendere l’altro, vittima dei suoi soprusi.
Si parla di:
- bullismo verbale in presenza di provocazioni, minacce e insulti;
- bullismo sociale quando la vittima è isolata dal gruppo, diffamata e/o esclusa dalle relazioni con i pari;
- bullismo fisico quando l’altro è vittima di comportamenti violenti, distruzione e/o sottrazione di oggetti personali.
Da non sottovalutare il cyberbullismo agito attraverso l’uso dei mezzi telematici a cui andrebbe dedicata una descrizione specifica.
Quali possono essere gli strumenti utili ad un insegnante per parlare di bullismo ai propri allievi?
- Gruppi di lavoro per poter creare occasioni di scambio e confronto favorendo il consolidamento di un clima sereno in classe;
- Fare informazione a proposito dell’utilizzo di Internet in maniera responsabile;
- Favorire l’acquisizione delle competenze necessarie per un utilizzo opportuno di strumenti telematici
- Rafforzare lo spirito di gruppo e il senso di appartenenza
E’ fondamentale incoraggiare i giovani, bambini e adolescenti, a parlare affinché possano lavorare sulla propria autostima consolidandola, ma ancora più importante è fare informazione nella misura in cui spiegare che sono tanti i contesti in cui il bullismo può manifestarsi e non solo a scuola.
Solo facendo informazione sarà possibile restituire alla vittima di bullismo fiducia rispetto alla possibilità di esternare i propri sentimenti e trovare una soluzione.