Catcalling: una forma moderna di violenza di genere

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Ancora oggi giorno sono numerose le battaglie per i diritti delle donne e numerose le campagne per prevenire e contrastare la violenza di genere. Ogni 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne, numerose persone scendono in piazza e tante sono le attività e le manifestazioni che si realizzano ma, nonostante ciò, i fenomeni di violenza persistono.

Una forma molto moderna è quella del catcalling: espressioni verbali e/o gesti di apprezzamento di natura sessuale o non, rivolti in modo esplicito, volgare (non sempre) e talvolta minaccioso a una donna incontrata per strada o in un luogo pubblico.

Il termine include anche risatine, fischietti, commenti, o suoni del clacson che una persona (o più) rivolge a un’altra, commenti non solo sul suo aspetto ma anche sull’atteggiamento. 

Per comprendere meglio il fenomeno del catcalling, possiamo fare degli esempi:

  • Una donna di vent’anni camminando incrocia un gruppo di uomini più grandi, che a turno commentano con Ehi”, “Mamma mia”, “Figa”, “Dove stai andando tutta sola? e così via. 
  • Due donne che tornavano a casa dopo una cena sentono provenire da una macchina “belle”, “state attente al lupo”, accelerano ma la macchina continua a seguirle e a ripetere le stesse frasi.

Questi esempi fanno subito notare che, in quanto donne, non si può stare tranquille, bisogna rimanere sempre in allerta. Nei migliori dei casi, subire violenza verbale.

Parliamo di situazioni in cui le persone sono sconosciute, non c’è alcun tipo di relazione tra loro, i commenti non sono richiesti e creano una situazione scomoda, potenzialmente pericolosa, che suscita paura nella donna. Ciò crea disagio: molte donne non si sentono più libere di camminare da sole per strada.

Il fenomeno del catcalling è in continua crescita, ogni giorno tantissime donne ne sono coinvolte. Quando guardiamo le statistiche mondiali, oltre il 55% delle donne è stata vittima di molestie a sfondo sessuale, e il 71% afferma di essere stata seguita almeno una volta.

Questi dati ci mostrano come, ancora oggi, dobbiamo lavorare con le nuove generazioni sulle dinamiche di genere e sulla prevenzione delle violenze.