Per i genitori è bello essere necessari per i propri figli; condividere con loro un forte legame è la sensazione più grande al mondo.
Ma se il bambino si dispera ogni volta che ci allontaniamo, si vivono momenti difficili ogni volta che si prova a lasciarlo con i nonni, con la baby-sitter, ecc.
Ma cos’è l’ansia da separazione? Si può gestire?
L’ansia da separazione, come stadio normale di vita, si sviluppa a 7 mesi di vita, una volta che un bambino capisce che i suoi genitori non scompaiono quando sono fuori dalla portata della sua vista. Questo porta il bambino a sviluppare un vero attaccamento nei confronti dei genitori. L’ansia da separazione raggiunge il suo apice intorno ai 10-18 mesi di età e si abbassa gradualmente, di solito quando il bambino ha 3 anni.
Il disturbo d’ansia da separazione si manifesta come un’eccessiva paura o ansia riguardante la separazione da casa o dalle figure più importanti per il bambino.
I sintomi tipici di questo disturbo sono:
- Sintomi fisici: mal di pancia, vertigini, battito cardiaco accelerato, respiro corto e sudorazione sono solo alcuni dei sintomi ansiosi che il bambino potrebbe sperimentare. La manifestazione del disturbo tendono a variare con l’età.
- Sintomi cognitivi (pensieri ansiosi): I bambini potrebbero non essere in grado di identificare specifici pensieri e paure, limitandosi semplicemente a dire di non voler svolgere un’attività o di non voler assolutamente andare a scuola. I bambini più grandi e gli adolescenti riescono invece a descrivere le loro preoccupazioni come qualcosa di “brutto” che potrebbe accadere a loro o ai genitori.
- Sintomi comportamentali nei bambini piccoli: pianti, aggrapparsi ai genitori, scatti di rabbia quando anticipano o nel momento in cui avviene la separazione. Difficoltà ad addormentarsi da soli, frequenti incubi di separazione o morte di persone care. Inoltre potrebbero rifiutarsi di dormire in camera da soli, stare a scuola o partecipare alle attività scolastiche senza che una persona di cui si fidano stia al loro fianco, stare a casa con la baby sitter.
Nei bambini con disturbo d’ansia da separazione si riscontra spesso una sintomatologia fisica concomitante, che potrebbe avere bisogno di una valutazione medica. Vomito, mal di testa e sintomi gastrointestinali richiedono la valutazione di un medico prima di essere imputati al disturbo.
Il disturbo d’ansia da separazione interferisce sullo svolgimento delle normali attività quotidiane. Nei bambini si può assistere al rifiuto per la scuola, che a sua volta causa difficoltà scolastiche e progressivo isolamento sociale.
Quando separati da casa o dalla loro principale figura di attaccamento possono mostrare ritiro sociale, apatia, tristezza e difficoltà a mantenere l’attenzione.
Come gestire l’ansia da separazione nei bambini?
Vediamo insieme alcuni suggerimenti:
- Spiegate al bambino che cos’è l’ansia. Dare un nome a tutto quello che provano li tranquillizza.
- Spiegate al bambino in cosa consiste l’ansia da separazione. Dite lui che è normale alle volte provare paura quando si è lontani da mamma e papà. Aiutatelo a comprendere e a esprimere a parole quali sono le situazioni che lo fanno sentire ansioso e cosa teme realmente.
- Ascoltate e cercate di comprendere i suoi sentimenti. Provate ad immedesimarvi in vostro figlio. Cercate di capire quali emozioni e che comportamenti mettereste in atto se viveste costantemente nella paura che qualcosa di terribile potesse succedere a qualcuno della vostra famiglia.
- Parlate con lui del problema. Non sminuite il problema della separazione con frasi del tipo “non pensarci”, il bambino rimarrebbe deluso dallo scoprire di non essere in grado di farlo. Accogliete la paura di vostro figlio cercando di fargli notare come in passato sia sopravvissuto e abbia superato, seppur con fatica, la separazione.
- Cercate di prevedere le possibili difficoltà. Siate attenti ad anticipare le possibili situazioni in cui il bambino potrebbe sperimentare ansia dall’allontanarsi da voi.
- Fate un piano della giornata. Il bambino ansioso ha bisogno di aumentare il suo senso di sicurezza. Spiegategli in anticipo quali saranno i programmi della giornata. Ricordatevi di avvertirlo qualora i piani dovessero modificarsi.
- Offrite una scelta. Date al bambino la possibilità di scegliere qualcosa nelle attività che si presterà a fare. Si sentirà più sicuro e a suo agio.
- Rimanete tranquilli al momento della separazione. I bambini percepiscono le emozioni dei genitori e le utilizzano per valutare la pericolosità delle situazioni. Stare calmi li aiuterà a fare altrettanto.
- Favorire la partecipazione del bambino nelle attività. Incoraggiatelo a partecipare a giochi, sport e nel fare nuove amicizie.
- Premiate gli sforzi. Premiate i piccoli risultati. Utilizzate, ad esempio, le occasioni in cui va a letto senza fare i capricci o le insegnanti lo lodano per un dato comportamento per dargli un rinforzo positivo.
Per i bambini più piccoli, uno dei principali motivi per cui avverte ansia da separazione è perché non riesce ancora a capire che solo perché sei fuori dalla vista non significa che sei scomparso dal pianeta.
- Una strategia potrebbe essere quello di giocare ad esempio al gioco del cucù: è considerato un ottimo allenamento che consente al bambino di capire che, anche se non riesce a vederti, dopo un po’ potrà farlo.
- Oppure o si può coinvolgere in un’attività e andarsene ogni tanto per poi tornare poco dopo.
- Mai scapare di soppiatto. Si potrebbe perdere la fiducia nei propri figli.
Nonostante questi consigli, comunque il bambino potrebbe piangere, ma non è la fine del mondo. Se si seguono i consigli sopracitati e soprattutto si saluta il bambino, pazienza. La buona notizia è che cinque minuti dopo averlo lasciato a casa, lui si starà divertendo e non piangerà più.
Dott.ssa Sabina Colomba Liguori
Psicologa e Psicoterapeuta
APS Newid.